Ho sempre pensato che nel mio cammino di fede ci fosse un “prima” e un “dopo” Via Pacis. Prima, una fede “tradizionale”, fatta di riti, di devozioni, respirata prima di tutto in famiglia e poi nella Comunità parrocchiale. Poi la svolta, l’esperienza di conoscere un Dio vivo che si manifesta nella mia vita attraverso la preghiera comunitaria carismatica, un’esperienza travolgente e sensibile dell’azione dello Spirito Santo che è cominciata una domenica di 34 anni fa, partecipando a un incontro di preghiera dell’Associazione. Un modo nuovo di pregare, di vivere la fede, davvero affascinante. Mi sembrava quasi di vivere una fede di serie A rispetto alla fede di serie B di prima.
Poi un evento, il 15 agosto di quest’anno, festa dell’Assunzione di Maria. Da parecchi mesi stavo vivendo una situazione davvero difficile di conflitto con due dei miei fratelli di carne, sofferenza acuita dal fatto che il loro comportamento aveva ferito profondamente mia mamma e l’aveva portata a chiudersi completamente, finché dopo qualche mese era morta. Con questo peso nel cuore, sono nel santuario Madonna delle Grazie per la Santa Messa solenne. Quando il celebrante entra e il coro intona una canzone a Maria, io vengo catapultata nel mio paese d’origine durante la celebrazione del centenario di un voto fatto a Maria durante la Prima guerra mondiale (che evitò la deportazione). Vedo la mia comunità di fedeli e vengo investita da una forza che mi fa percepire l’intensità e la potenza di quella preghiera comunitaria di devozione a Maria, rivedo per un attimo mia madre e la sua fede perseverante, che ho sempre catalogato come “tradizionale”. È una grazia di Dio, mi vengono le lacrime agli occhi, avverto che il macigno che portavo nel cuore inizia a sciogliersi. Grazie a questa azione di Dio intravedo una nuova possibilità, la capacità di riprendere il cammino di perdono verso i miei fratelli, un nuovo inizio da scoprire. Non so cosa succederà ma percepisco che prima ero ferma nel perdono, ero in stallo, ora posso ripartire.
Più tardi, ripensando a quest’esperienza rivedo il mio cammino di fede sotto una luce diversa. Capisco che non ci sono preghiere comunitarie di serie A o B. Che non è quello che sento o percepisco in modo sensibile che definisce la potenza della preghiera o l’azione di Dio; ogni preghiera comunitaria è potente perché lo Spirito Santo è in azione e Dio è in mezzo a noi e agisce, al di là di quello che possiamo avvertire in modo sensibile.
G.
