La prima pietra, a don Domenico

Era il 23 aprile 2015 quando è stata dedicata la prima pietra del Centro Internazionale Via Pacis (Arco, TN) al cofondatore don Domenico Pincelli (1925-2003), con la benedizione da parte dell’allora Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, alla presenza dei cofondatori Paolo ed Eliana Maino, dei sindaci di Riva del Garda e di Arco e del progettista responsabile tecnico, ing. Giampietro Stagnoli.

A distanza di 10 anni ricordiamo quel momento speciale come l’inizio di un nuovo capitolo dell’Associazione: da lì ha continuato a crescere, a espandersi nel mondo, radicata sulla Parola di Dio, per continuare a portare nel mondo il carisma della Pace e Riconciliazione.

Ma come può un edificio essere punto di svolta e trampolino di lancio per la crescita di un’associazione?

Il centro si sviluppa su tre piani, che riassumono e rappresentano il motore di Via Pacis, il cuore pulsante dell’Associazione: uno per la parte amministrativa, da cui si organizza, si pianifica la strada da percorrere, si tengono i rapporti istituzionali e le collaborazioni varie. Qui si incrociano le strade di tutto il mondo in videochiamate che ci tengono connessi con le storie e i bisogni di tante persone.

Un piano a disposizione delle persone per incontrarsi, studiare, animare le aule con visi e volti di chi ha bisogno di un posto in cui essere accolto, ascoltato, accompagnato. Una fucina di relazioni a disposizione della comunità nella speranza di poter essere uno specchio buono per il posto che ci ospita.

Infine, un piano che si trasforma in luogo sociale, di scambio e confronto, attraverso diverse attività dell’Associazione (preghiera, eventi culturali, percorsi di crescita e riflessione, attività della Music Worship School…) e l’ospitalità e collaborazione con varie realtà sociali che operano sul territorio (Associazione Prisma Odv, Cooperativa Albero Blu, Comitato Befana Subacquea, Corsi di sicurezza sul lavoro, primo soccorso e altri, gruppo di danza e alcuni amministratori condominiali). Il centro Internazionale diventa così un edificio con

le porte sempre aperte a disposizione di chi ha bisogno, anche solo per un caffè.

 

Il centro è il risultato di un insieme di tante vite al servizio del prossimo;

è il punto d’arrivo di tante lettere e chiamate da tutto il mondo;

è tra queste mura che si strutturano i progetti di solidarietà che portano cibo, cure mediche, istruzione nei paesi più poveri in cui Via Pacis opera;

è da queste sale che parte l’organizzazione delle attività che i membri dell’Associazione portano avanti per rispondere ai bisogni specifici di chi ci cerca aiuto, di diverso tipo;

è su questi piani che si sono intrecciate tante storie e tante vite sono state cambiate.

Sono passati 10 anni dalla posa della prima pietra di questa casa per Via Pacis che è diventata una casa per il mondo.
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