«I sordi odono» (Lc 7,22)

Quando mi è stato spiegato cos’è il servizio di preghiera per gli ammalati ho accettato subito perché volevo sentire la pace e la vicinanza del Signore. Ma ero preoccupata, perché a causa della mia completa sordità ho paura di non riuscire a capire e a farmi capire.

Con un miscuglio di emozioni mi sono presentata all’incontro e ho chiesto al Signore di donarmi la pace e di togliere l’ansia e la rabbia che da sempre mi porto dentro. Una volta cominciata la preghiera, sono stata invitata ad abbandonarmi con fiducia al Signore e a chiudere gli occhi. All’inizio l’ansia era grande perché, avendo gli occhi chiusi e non potendo sentire, non avevo più la situazione sotto controllo. Poi, improvvisamente, ho provato una grande pace, mi sentivo come in mezzo a una nebbia densa, avvertivo il Signore lì vicino a me e anche se non sentivo le preghiere delle sorelle, percepivo il Signore che mi diceva: «Pace, pace, non guardare al passato, ma affidati a Me».

Il tempo dell’incontro era finito, e benché fosse passata quasi un’ora, per me era passato solo qualche minuto, mi sentivo nell’abbraccio del Signore e non volevo allontanarmi da lì.

Dopo la preghiera, i pensieri negativi e l’ansia erano spariti, lasciando spazio a una sensazione di pace, che si è protratta anche nei giorni successivi. Anche adesso mi sento più sicura e so che il Signore non mi lascia sola.

Sono molto grata per questo servizio, che attraverso la preghiera mi ha permesso di affidarmi al Signore con più fiducia, per lasciarlo agire con forza nella mia quotidianità.

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