Omnia vincit amor

Una volta lessi in rete una frase: «La cosa migliore che un uomo può fare per i suoi figli è amare la loro madre e viceversa». Il 5 maggio, Eliana e Paolo, i fondatori di Via Pacis, celebrano i 50 anni di matrimonio. Cinquant’anni di un amore reciproco, forte e riservato, custodito come un tesoro prezioso tra loro. Un amore che per me si riassume in una frase, forse quella che ho sentito più spesso in relazione al loro rapporto: «Ci amiamo più adesso di quando ci siamo sposati».

Ed io sento sempre parlare delle date di scadenza dell’innamoramento (l’ultima voce che mi è giunta lo dichiara defunto dopo il 3 anno), e alle volte mi viene il dubbio che «l’amore è eterno finché dura» e tutto prima o poi finisce.

Finisce perché la chimica del nostro corpo ci tradisce. Finisce perché la vita si mette di mezzo. Finisce perché non siamo più disposti a sacrificare la nostra felicità per non rompere un rapporto, e tante volte non siamo nemmeno disposti a rimetterci in gioco per non far morire ciò che abbiamo costruito. L’amore finisce perché diventa abitudine, un lento trascinarsi in avanti tra modi di fare collaudati che ci tengono distanti pur vivendo insieme. Finisce perché ci si sopporta più che amarsi, perché ci si tollera più che rispettarsi, e ci si adegua invece di riscoprirsi.

Ma poi ci sono persone come Paolo ed Eliana che nonostante tutto (ed è un tutto che ha davvero il sapore delle lacrime) sono riusciti a rimanere insieme 50 anni. Cinquant’anni in cui è diventato vero che Omnia vincit amor (L’amore trionfa su tutto). Vero nella misura in cui Paolo ed Eliana continuano a camminare mano nella mano, metaforicamente e non. Vero nella misura in cui Dio ha innaffiato questo amore con il Suo, dando vita ad una Magnolia splendente come Via Pacis. Vero nella misura in cui dalla sterilità di due gravidanze fallite è sbocciata una famiglia numerosa come le stelle del cielo.

L’amore in questi cinquant’anni ha vinto tutto perché Paolo ed Eliana sono rimasti sé stessi diventando un tutt’uno. Perché hanno saputo coltivarsi insieme e coltivarsi singolarmente. L’amore ha vinto tutto perché hanno fatto la fatica di rimettersi in gioco, di rispettarsi, riscoprirsi e amarsi, perché camminare mano nella mano vuol dire camminare allo stesso tempo, un tempo nuovo, diverso e continuamente re-imparato.

Ed in tutto questo noi non sappiamo ufficialmente niente. Non sappiamo niente dei litigi, delle arrabbiature, delle discussioni e delle fatiche che hanno fatto l’uno con l’altra. Non sappiamo niente delle delusioni che si sono dati, dei momenti in cui un matrimonio è un macigno da spingere in salita. Non sappiamo niente perché Paolo ed Eliana hanno sempre avuto parole d’amore e di stima l’uno per l’altra. Non sappiamo molto perché quando due persone si appartengono in questo modo è giusto che ciò che li unisce sia un segreto tra loro. Non sappiamo molto perché siamo i figli che festeggiano con loro questo bellissimo traguardo ed è giusto che alcune cose rimangano custodite solo nel cuore di mamma e papà.

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