Fratelli da sempre

Il Presidente di Via Pacis, Ruggero Zanon, accompagnato da Elena Bonometti, collaboratrice del settore solidarietà dell’Associazione, ha visitato nel dicembre scorso le Comunità Via Pacis in Colombia ed Equador.

«Questa visita ci conferma che Dio ci ama immensamente e che il suo amore si manifesta attraverso tante persone ed eventi; siamo fratelli e sorelle sulla stessa Via e con la stessa missione, solo in contesti diversi», è quanto ci scrive Julian Ramirez, Responsabile Via Pacis in America Latina.

Il programma della visita comprendeva incontri con i responsabili, partecipazione agli incontri settimanali delle Comunità locali, visite alle strutture di Via Pacis dove si sviluppano i programmi sociali, incontri con i giovani e con le autorità civili ed ecclesiastiche.

Eventi particolarmente significativi sono state le giornate di Alleanza, ad Armenia (Colombia) e a Cotundo (Equador). Parlando alle assemblee riunite, il Presidente Zanon ha affermato: «Prima di venire qui ero convinto che la vera Alleanza fosse un legame con i fratelli che hai più vicino, perché è facile sentirsi fratelli con chi è lontano, e meno con quello antipatico, difficile, che hai vicino. Ma ogni volta che ho incontrato qualcuno di voi, che non avevo mai visto né conosciuto, ho sentito che siamo fratelli da sempre, che tutto quello che non abbiamo potuto condividere della nostra vita e tutto quello che non potremo condividere nel futuro, è già nostro, perché “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8), è Signore del tempo e dello spazio!»

Scrive ancora Julian Ramirez: «Da quanto abbiamo vissuto e riflettuto in questi giorni di missione, è nata la possibilità di aprirci ad altre azioni pastorali sul territorio, di rafforzare e migliorare alcune forme di solidarietà, di rivedere e strutturare alcuni servizi per un migliore sviluppo e consolidamento di alcune Comunità locali. Soprattutto, e più importante, questa visita ha aumentato in noi la consapevolezza che ogni azione, gesto, attività, lavoro che svolgiamo come corpo vivo, lo facciamo per la maggior gloria di Dio e per permettere a ogni persona, che entra in contatto con noi e con i nostri programmi, di sperimentare il Suo amore gratuito».

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