Crisi

Sono in crisi”. Quando eravamo giovani, era una frase che si sentiva o si diceva frequentemente. Indicava un disagio non ben definito. Era una richiesta d’aiuto.  In modo più o meno consapevole, chi la diceva mandava un SOS. Oggi è una frase in disuso. Non la si sente più da molto tempo.

Se pensiamo che la persona è sempre la stessa, in che altro modo l’uomo e la donna d’oggi lanciano il loro SOS? In che modo manifestano il loro disagio, la loro crisi? Forse non lo sanno più fare, o forse lo fanno quando è troppo tardi. Forse, semplicemente, perché non ne sono consapevoli. Si vive alla superficie di sé, storditi dalla nostra onnipotenza, dall’innamoramento di se stessi, dalla pretesa di poter soddisfare tutti i propri desideri, certi che nulla potrà turbare la nostra potenza-libertà-godimento.

Ma cosa succede quando la vita bussa alla nostra porta, quando una malattia più o meno grave, un incidente, un crac finanziario, un lutto, vengono a turbare e disturbare il nostro delirio di onnipotenza e di eterna giovinezza?  Può questo inciampo, questo intoppo, diventare pietra angolare, può darci una scossa, provocarci un risveglio? Può farci sentire nostalgia di un Altro, può farci avvertire nella nostra carne il desiderio struggente di un abbraccio che ci “com-prenda”, al quale abbandonarci ed affidarci?

Don Domenico diceva che se un motore è alimentato a benzina, ci possiamo mettere anche rosolio, ma non funziona. Che Dio ci aiuti a cercare e trovare la nostra benzina.

 

Eliana e Paolo Maino, fondatori dell’Associazione Via Pacis
Rubrica La chiave delle parole,
dal Blog Storie, incontri, parole sulla Via della Pace

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