“La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore, che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente”. Con queste parole Leone XIV iniziava il suo ministero, giovedì 8 maggio scorso.
Otto giorni dopo, ci riuniamo nella chiesa Collegiata di Arco (TN), incoraggiati dal nuovo Papa a perseverare umilmente nella Preghiera Internazionale per la pace, che Via Pacis, in collaborazione con la Parrocchia di Arco, organizza ormai da alcuni anni. Come nelle scorse occasioni (ultima la preghiera Ecumenica del 23 gennaio scorso), voci di diverse confessioni cristiane e di numerosi Paesi sono unite dalla supplica incessante: “Signore, donaci la pace!”.
Don Francesco Scarin, parroco di Arco, ci invita:
“Chiediamo con fiducia a Dio il dono prezioso della pace ed il suo aiuto nell’impegnarci a costruire legami di comunione e di fratellanza per questa umanità segnata da guerre e conflitti, ingiustizie e violenze di ogni genere. Sentiamo tutti l’urgenza di muoverci, di fare qualcosa di concreto, perché nei cuori di ogni uomo e donna della terra trionfi il desiderio e l’impegno a favore della pace, della libertà e dignità di ogni persona”.
Dal Libano, dall’India e dal Pakistan, dall’Ucraina e dall’Indonesia, da varie nazioni dell’Europa, i partecipanti declinano nelle loro lingue il desiderio profondo che unisce tutta l’umanità e che in questo tempo è negato, attraverso il riarmo delle menti, delle parole, degli eserciti. Cattolici di rito latino e greco-cattolici ucraini, ortodossi rumeni, evangelici luterani, cristiani di varie associazioni e movimenti si alternano nella supplica con i rappresentanti della società civile.
Il canto e la danza muovono le menti e i cuori e, per questa sera, le differenze appaiono come le vede Dio:
un mondo a colori, dove ogni sfumatura è importante e anche le ombre esaltano la luce.
Per questa sera, l’abbraccio di pace che siamo invitati a scambiarci non è rituale, la commozione è palpabile, mentre Via Pacis Choir canta: “Oggi è il tempo di ricominciare, tempo di perdono, nella verità. Per comporre in terra un firmamento, stelle sopra il fango d’ogni povertà. È l’unità”.
Per questa sera, i lampi che minacciano temporale rimangono all’orizzonte. È davvero tempo di prendere sul serio il compito della pace, col contributo di tutti: “La pace è un dono attivo, coinvolgente, che interessa e impegna ciascuno di noi, indipendentemente dalla provenienza culturale e dall’appartenenza religiosa”. (Papa Leone XIV al Corpo Diplomatico, 16 maggio 2025)