Evangelici e cattolici, uniti nella diversità

A volte basta un incontro, uno sguardo, una preghiera condivisa per scoprire che ciò che unisce è molto più grande di ciò che separa.

È da questa esperienza concreta di amicizia e dialogo che nasce il cammino ecumenico tra la comunità evangelica e quella cattolica di Arco: un percorso fatto di gesti semplici, ma profondi, di ascolto e di rispetto reciproco.

“In questi anni abbiamo incontrato molte volte, in varie occasioni, fratelli e sorelle evangelici di luoghi e realtà diverse; abbiamo pregato insieme, condiviso esperienze di fede e collaborato in progetti comuni,” racconta Mirko di Via Pacis.

“Ogni volta abbiamo sentito il desiderio di avvicinarci, di conoscerci meglio. Ma anche la consapevolezza di sapere ancora troppo poco gli uni degli altri: com’è la loro vita di fede? E le celebrazioni? Cosa possiamo fare insieme? Siamo diversi, è vero — ma come possiamo fare in modo che le differenze non ci dividano, ma diventino occasione per imparare gli uni dagli altri?”

Da queste domande è nato l’incontro ecumenico di domenica 12 ottobre 2025, ad Arco (TN): una celebrazione condivisa tra le due comunità, guidata dal pastore Christoph Meier e da don Francesco Scarin, e animata dalla corale di Via Pacis, che ha unito in un’unica armonia di preghiera.

Alla celebrazione è seguita una tavola rotonda, di confronto e comunione, presso il Centro Internazionale Via Pacis. I relatori, don Cristiano Bettega – delegato della diocesi di Trento per l’ecumenismo – e Andrea Ostuni – vicepresidente della Comunità Evangelica C.A. di Merano – hanno raccontato sia le ragioni che avevano portato alla divisione, sia le iniziative, da entrambe le parti, per cercare un cammino comune.

L’incontro ha mostrato che l’unità non nasce dal cancellare le differenze, ma dal riconoscerle come dono. Le diversità, accolte con umiltà, diventano occasione di crescita e di arricchimento reciproco; sono come voci diverse in un unico coro, ciascuna con il suo timbro, ma parte della stessa melodia.

Questa consapevolezza lascia aperta una strada verso la comunione ancora tutta da esplorare.

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