Sono anni che, per lavoro, mi reco oltreoceano, negli U.S.A., precisamente nello Stato del Delaware, ospite nella famiglia del mio collega e amico Todd. La domenica ho sempre accolto il loro invito a partecipare alla celebrazione nella “loro” chiesa Metodista.
Ho ricevuto un’accoglienza fraterna da subito, sia dal pastore che dagli altri membri della chiesa anzi, direi che sono sempre stato considerato come “l’ospite d’onore”. Ricordo quando un giorno mi è stato chiesto addirittura di portare la mia testimonianza di vita e di fede e il pastore ha spiegato all’assemblea che la parola “cattolico” significa “universale”, per questo la recita del “credo” è identica.
Questa esperienza concreta e positiva di relazione con un’altra realtà cristiana mi ha aperto la mente e il cuore, per impegnarmi a dare il mio contributo all’esperienza ecumenica di Via Pacis. Con la chiesa Evangelica luterana della nostra zona (Arco di Trento) è nata una collaborazione che si è presto trasformata in amicizia e relazione. Ciò è avvenuto grazie alla musica e al canto e sta portando grandi frutti come l’organizzazione congiunta di eventi, impensabile fino qualche anno fa.
Ognuna di queste esperienze mi ha arricchito come persona e come credente, mostrandomi quanto sia bello sentirsi “fratelli” di un’unica grande comunità cristiana. Come afferma san Paolo, “Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti” (1Cor 12.4-6). Questa Parola ci aiuta a superare le paure e il sospetto, ci spinge ad aprirci a questa fraternità ecumenica e a scoprire che abbiamo più punti comuni che diversità.
Danilo Bonometti