Rialzati, prenditi cura, testimonia

Vorrei consegnarvi tre verbi, così facili da ricordare, che ritengo fondamentali per la missione oggi, soprattutto dei giovani. Li ritrovo in tre passi del Nuovo Testamento, che vedono in azione Gesù e i discepoli. Questi verbi sono: rialzatiprenditi cura e testimonia. Esprimono tre movimenti ben precisi, che mi auguro possano sostenere il vostro percorso per il futuro.

Il primo verbo – rialzati – è tratto dall’episodio del Vangelo di Luca in cui Gesù ridà vita al figlio della vedova di Nain (7,11-17). (…) Gesù arriva in questa cittadina e vede che c’è un corteo funebre che esce dall’abitato; una madre vedova accompagna la bara del figlio verso la sepoltura. (…) Gesù si interessa del dolore di chi soffre spesso in modo composto e dignitoso, di chi ha perso la speranza, di chi non vede più un futuro. La morte di un figlio, in quella circostanza, significava la perdita di tutto. Gesù si avvicina alla bara e la tocca. Non gli interessa se questo contatto lo può rendere impuro, come diceva la Legge. Egli è venuto per salvare chi sta nelle tenebre e nell’ombra di morte. Poi dice: «Ragazzo, dico a te, alzati!» (v. 14). È questo il verbo: «Alzati!». Mettiamo l’immaginazione: davanti alla bara di questo ragazzo, un ragazzo come voi: «Dico a te: alzati!». Ridare vita a questo ragazzo significa restituire il futuro anche alla madre e all’intera comunità.

Questa parola di Gesù riecheggia ancora oggi nel cuore di tanti ragazzi e a ciascuno rivolge l’invito: «Ti dico, alzati!». Questo è un primo senso della missione su cui vi invito a riflettere: Gesù ci dà la forza per alzarci e ci chiede di sottrarci alla morte del ripiegamento su noi stessi, alla paralisi dell’egoismo, della pigrizia, della superficialità. (…) La missione riparte quando prendiamo sul serio la parola del Signore Gesù: rialzati!

(…) Poche pennellate per descrivere un altro aspetto della missione, cioè il secondo verbo: prendersi cura. Cioè vivere la carità in modo dinamico e intelligente. Oggi abbiamo bisogno di persone, in particolare di giovani, che abbiano occhi per vedere le necessità dei più deboli e un cuore grande che li renda capaci di spendersi totalmente.

Anche voi siete chiamati a mettere a frutto le vostre competenze e mettere a servizio la vostra intelligenza, per organizzare la carità con progetti di ampio respiro. (…) Adesso tocca a voi realizzare una carità discreta ed efficace, una carità fantasiosa e intelligente, non episodica ma continua nel tempo, capace di accompagnare le persone nel loro cammino di guarigione e di crescita. Questo è il secondo verbo che vi consegno: prenditi cura dei fratelli.

Infine, un terzo aspetto essenziale della missione si trova in un episodio degli Atti degli Apostoli, (…) dove Gesù dice così:

«Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8).

(…) La missione non può non essere motivata dall’entusiasmo di poter finalmente condividere questa felicità con gli altri. (…) Per questo vi affido l’ultimo verbo del missionario cristiano: testimonia con la tua vita. (…)

 

Dalla Rivista Sulla Via della Pace n° 67, papa Francesco ai partecipanti al Convegno Missionario Giovani
23 aprile 2022

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